SALVATORE FARA
Sennori, Sassari, 1922
Nel 1943 va a studiare a Firenze, dove conosce Felice
Carena, Primo Conti e Pietro Annigoni. Nel 1949 è a Roma, dove
frequenta gli studi di Francesco Trombadori, Pericle Fazzini e Alberto
Ziveri. Nel 1959, sempre a Roma, partecipa all'VIII Quadriennale Nazionale
d'Arte. Ha diretto gli Istituti d'Arte di Alghero e di Sassari.
Le prime prove sono ritratti e nature morte dal realismo
sapido e robusto, di sapore ancora ottocentesco. La svolta avviene nei
primi anni Settanta
coi Muri, un ciclo che segna l'abbandono della figurazione per un astrattismo
di natura materica. Si tratta di tele che Salvatore Fara costruisce
alla maniera di un muratore: calce campagnola e tinte da intonaco, con
gli
stessi graffi e scrostature di una parete esposta al passaggio degli
anni e degli elementi. Negli anni Ottanta fa irruzione il colore, che
deflagra sulla superficie pittorica in esplosioni di carattere puntinista,
arginate da un impianto geometrico a schema modulare.
SCHEDA BIOGRAFICO-CRITICA A CURA DI BEBA MARSANO
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