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VINCENZO NUCCI
Sciacca, Agrigento, 1941

Si forma all'Accademia di Belle Arti di Agrigento. Insegna tecniche murali all'Istituto Statale d'Arte di Sciacca e dirige l'Istituto d'Arte di Monreale. A 45 anni decide di dedicarsi interamente alla pittura. La prima personale è nel 1960 a Reggio Calabria; ne seguono molte altre, in Italia e all'estero. Tra le più importanti, l'antologica del 1994 a Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto (Tv).

La campagna intorno a Sciacca bruciata dal sole, le rovine della gloria greca a Selinunte, i palazzi baronali dei Gattopardi ombreggiati da palme e buganvillea: la Sicilia di Vincenzo Nucci rifugge dai clamori della costa. Cerca il silenzio. L'alito torrido e sordo dei pomeriggi d'estate. Il respiro lieve del crepuscolo. I sussurri arcani della notte. Nucci si rifugia nel paesaggio dopo che, alla fine degli anni Sessanta, la sua pittura fa da cassa di risonanza alle tragiche vicende della cronaca (il terremoto del Belice) e della storia (la guerra del Vietnam). Il segno abbreviato, le forme sfaldate nella luce, le atmosfere sospese che dilatano l'attimo in un eterno presente danno forma a vedute solitarie, dove si insinua il singulto di una sottile, dolce malinconia.

SCHEDA BIOGRAFICO-CRITICA A CURA DI BEBA MARSANO

 
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