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GAVINO TILOCCA
Sassari, 1911-2001

Segue i corsi dell'Accademia di Carrara. Nel 1939 prende parte alla Quadriennale di Roma; l'anno successivo espone alla Biennale di Venezia una sua testa in bronzo. Dalla metà degli anni Cinquanta si dedica con passione alla produzione ceramica. Nel 1961 è tra i fondatori del gruppo Realtà Nuova, inteso a svecchiare l'ambiente figurativo sardo.

Nei bronzi, nei gessi, nei marmi di Gavino Tilocca - uno dei maggiori scultori sardi del Novecento - la grande lezione dei classici incontra quella di Rodin, Rosso, Marini, Manzù. Dai moderni apprende a movimentare e frantumare il modellato in un gioco, dinamico e drammatico, di luci e di ombre. Questa scultura scaturisce, così, dal dualismo tra passato e presente, tra arte e natura, tra stilizzazione formale e introspezione psicologica, tra rigore costruttivo e impeto espressivo. Esemplari sono quelle enigmatiche, sublimi, dolcissime teste di adolescenti che, dice Gianni Murtas, "sembrano nascere come per magia da astratti volumi coniformi".

SCHEDA BIOGRAFICO-CRITICA A CURA DI BEBA MARSANO

 
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