MELONISKI DA VILLACIDRO
Villacidro, Cagliari, 1943
Autodidatta, utilizza i primi risparmi per visitare
i musei e le gallerie di Roma, Firenze, Venezia. "Il rientro era
sempre doloroso e afflitto da quella che chiamo la 'sindrome dell'elastico',
cioè tirato da una parte dal lavoro e dall'altra dall'arte",
dice. Nel 1970 decide di fare solo l'artista. Nel 1974 espone al Museo
della Scienza e della Tecnica di Milano; nel 1979 realizza per conto
della RAI una serie di piccole sculture per la trasmissione TG l'Una.
Tra le mostre più importanti, al Castello Sforzesco di Milano
(1984) e al Museo d'Arte Contemporanea Palazzo Bandera di Busto Arsizio
(1997).
Alla Galleria nazionale di Urbino c'è un celebre dipinto di ignoto
che disorienta e stupisce per la sua magica, inquietante, rapinosa perfezione
architettonica: è La città ideale, sogno di un mondo fatto
di ordine e ragione. Le città di Meloniski, dagli smaglianti colori
acrilici di grande intensità emotiva, sono ugualmente "ideali",
ugualmente magiche e catturanti, ma per la ragione opposta: sono sogni
di sogni, fantasie di un mondo alchemico dove all'uomo riesce sempre
di trasformare il piombo in oro. I suoi personaggi hanno in mano le chiavi
della felicità. Dalla terra lunghe scale arrivano al cielo. La
luna brilla complice in un azzurro incorrotto. E il sole splende in spirali
amiche che sembrano voler abbracciare l'umanità.
SCHEDA BIOGRAFICO-CRITICA A CURA DI BEBA MARSANO
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